Arresti preventivi, fascismo alle porte
E ci mancava solo Gasparri. «Serve una vasta e decisa azione preventiva» ha sentenziato il presidente dei senatori del Pdl. Il riferimento è alle manifestazioni previste per mercoledì, giorno in cui potrebbe essere approvata in via definitiva la riforma dell’Università. Azione preventiva. Preventiva rispetto a cosa? Le forze di polizia e la magistratura – in uno Stato democratico, s’intende – perseguono reati già commessi, non fanno processi alle intenzioni, non agiscono preventivamente. Forse che Gasparri nasconde in cantina (l’accostamento me l’ha suggerito un amico) dei precog tipo quelli di «Minority Report» in grado di prevedere i crimini? Scartando questa ipotesi fantascientifica, la sola interpretazione possibile delle parole di Gasparri porta dritto dritto fuori dalla democrazia e fa precipitare verso un concreto rischio di fascismo. Gasparri infatti indica anche i criteri con cui identificare i futuri autori di crimini: «Si sa chi c’è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città». Dunque la strada è quella di una bella retata preventiva nei centri sociali. E con quali criteri si sceglieranno i capri espiatori? Saranno forse i più capelloni? O i più radicali? O coloro che osano mettere in discussione con più forza l’attuale regime sociale, economico e politico?
Qualcuno ha previsto che un regime, quando è al tramonto, spesso diventa più feroce e antidemocratico. Noi speriamo che le parole di Gasparri cadano nel vuoto e che le forze di polizia – che devono servire la Repubblica e la Costituzione e non il potere di turno – non si prestino a questo pericolosissimo gioco. L’Italia democratica è chiamata a vigilare.
"La Quinta Legge Fondamentale afferma che:
La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Il corollario della legge è che:
Lo stupido è più pericoloso del bandito."
Carlo M. Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana. In: Allegro ma non troppo. il Mulino, 1988.
Gasparri a più che ragione.
In pieno regime ci siamo già da tempo, purtroppo. E dall'estero la sensazione è ancora più netta.