Quella che segue è la traduzione italiana della segnalazione uscita su Newsmavens e basata su un mio articolo uscito su MicroMega:
Asia Argento, una delle prime attrici a denunciare Weinstein di molestie, è oggi a sua volta accusata da un giovane attore, Jimmy Bennet, di aver abusato di lui quando aveva 17 anni.
Una vicenda che sarà di certo utilizzata dai suoi detrattori per gettare discredito sul movimento #MeToo, che invece da questa vicenda esce addirittura rafforzato, per due ragioni: la prima è che lo stesso Jimmy Bennet probabilmente non avrebbe avuto il coraggio e l’occasione di denunciare Asia Argento se non ci fosse stato il #MeToo; la seconda è che il valore delle cause va ben oltre le persone che se ne fanno portatrici e che Asia Argento sia stata essa stessa soggetto di molestie non mette affatto in discussione, semmai conferma, la necessità di scardinare un sistema nel quale chi è in una posizione di maggior potere lo usa per ottenere favori sessuali, ignorando l’altro nella sua soggettività.
Questa vicenda può aiutare il movimento a evitare la pericolosa deriva della “guerra dei sessi” e a porre con maggiore chiarezza l’accento sul punto politico, ossia la struttura di potere e di asimmetria nella quale si inseriscono le relazioni fra i generi.
I FATTI:
- Nel 2017 l’attrice e regista italiana Asia Argento denunciò il produttore di Hollywood Harvey Weinstein di abusi sessuali avvenuti diversi anni prima, quando l’attrice era molto giovane;
- Con la sua denuncia pubblica, Argento è diventata uno dei volti più noti del movimento #MeToo in Italia, dove ha anche subito pesanti attacchi che mettevano in dubbio il suo racconto
- Pochi giorni fa il New York Times ha rivelato che Asia Argento ha concordato un risarcimento di 380mila dollari a Jimmy Bennett, un giovane attore e musicista, oggi 22enne, che accusa Argento di aver abusato di lui nel 2013, quando aveva 17 anni.
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