Quella che segue è la traduzione italiana della segnalazione uscita su Newsmavens e basata su un articolo di Emanuela Marmo uscito su MicroMega:
La Chiesa dello Spaghetto Volante mostra, con ironia e attraverso la satira, il regime di privilegi di cui godono le religioni nelle nostre società. Una sfida sempre più cruciale mano a mano che le queste diventano sempre più disomogenee.
Nell’ambito di uno Stato laico, libertà di religione significa libertà di ogni religione e anche libertà dalla religione. Anzi, basterebbe forse parlare di libertà di coscienza, che tiene dentro un ventaglio molto più ampio di “credenze”, anche quelle non strettamente religiose.
In uno Stato laico dunque nessuna religione dovrebbe godere di uno statuto privilegiato, a cui accordare privilegi e deroghe, che rappresentano delle discriminazioni sia nei confronti dei credenti di altre religioni, sia dei non credenti.
E invece ancora oggi le religioni godono spesso di uno statuto privilegiato. Per fare solo due esempi, in Italia – ma accade qualcosa di analogo nella maggior parte dei paesi europei – nella scuola pubblica è previsto l’insegnamento della religione cattolica (insegnamento confessionale, non storico-critico, residuo di quando il cattolicesimo era religione di Stato) ed esiste una deroga alla legge sulla macellazione degli animali per consentire la macellazione halal, usata da ebrei e musulmani.
Da diversi anni ormai in tutto il mondo i credenti della Chiesa dello Spaghetto volante pretendono parità di trattamento con le altre religioni, mostrando il regime di privilegio di cui queste ultime godono. “Perché – si chiede la Pappessa della Chiesa pastafariana italiana Emanuela Marmo – il pastafarianesimo non è trattato al pari di altre religioni? Sono la storia, la durata della tradizione, il valore economico dei beni posseduti da una Chiesa, sono i privilegi, la capacità di venire a patti con i governi, determinando gli usi, i costumi e i diritti dei cittadini, a dare misura del senso di una religione?”.
Già, perché? Finché lo Stato non diventerà rigorosamente laico, annullando qualunque sorta di privilegio a qualunque religione – più o meno maggioritaria, più o meno radicata, più o meno “seria” – non avrà nessun argomento per impedire, per esempio, che anche il pastafarianesimo venga insegnato nelle scuole: perché no?
I pastafariani portano avanti le loro battaglie con l’ironia e la satira, ma la loro è una sfida cruciale per la nostra epoca e va presa molto sul serio.
I FATTI:
Nato nel 2005 negli Stati Uniti, il pastafarianesimo, o Chiesa dello Spaghetto volante, è una religione fondata dal fisico statunitense Bobby Henderson, il quale, per protestare contro la decisione del ministero per l’Istruzione del Kansas di introdurre il creazionismo nei corsi di scienze, nel giugno 2005 scrisse una lettera al ministero in cui chiedeva che anche la teoria della Chiesa dello spaghetto volanti sull’origine dell’uomo venisse inserita nei programmi scolastici.
Da allora i pastafariani si sono diffusi in tutto il mondo e continuano a portare avanti battaglie culturali e legali per mettere a nudo il regime di privilegio di cui godono le religioni.
Di recente in Olanda a un fedele pastafariano è stato vietato di indossare il copricapo sacro della sua religione, uno scolapasta, cosa che invece era stata concessa nel 2015 in Massachusetts a Lindsay Miller.
La Chiesa pastafariana è organizzata in ciurme e Pannocchie, ha i suoi riti, i suoi simboli sacri e i suoi sacerdoti.
La Pappessa della Chiesa pastafariana italiana (Cpi) è Emanuela Marmo, critica ed esperta di satira.
Una delle più recenti campagne della Cpi è “Dio scotto” contro la blasfemia.
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