In un sistema elettorale proporzionale la soglia di sbarramento è una palese distorsione della volontà popolare. Si può ritenere che sia una distorsione necessaria per obiettivi ritenuti prioritari (per esempio quello di evitare un parlamento eccessivamente frammentato e di conseguenza bloccato), ma che modifichi le regole del gioco è innegabile perché induce l’elettore a tenere in considerazione nella sua scelta un elemento di cui in realtà nel momento in cui vota non dispone, ossia la possibilità che la lista che intende votare superi davvero la soglia, in un meccanismo che ricorda molto da vicino quello di una profezia che si autoavvera: tanti più elettori si convincono che quella lista non supererà la soglia tanto più è probabile che essa non la superi davvero.
E se non la supera, è come se i suoi elettori non fossero mai andati a votare, il loro voto è di fatto annullato, con una evidente violazione del principio di uguaglianza del voto (“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”, art. 48 Cost.) e con la paradossale conseguenza di contribuire con il proprio voto “nullo” a fissare la volontà espressa da coloro che hanno votato le liste che hanno superato lo sbarramento. È quello che accade anche al “voto” di chi decide di non votare o di annullare la scheda: sono manifestazioni di protesta che di fatto delegano a chi vota il potere di decidere. Ma chi non vota o annulla la scheda lo fa consapevolmente, chi invece vota un partito che poi non supererà la soglia non voleva affatto “protestare”, voleva partecipare al gioco democratico ma il gioco democratico lo ha tagliato fuori, mostrandosi ben poco democratico.
La soglia di sbarramento è dunque una palese violazione dell’uguaglianza dei cittadini e costringe molti a optare per una “seconda scelta” pur di non disperdere il proprio voto. Con la conseguenza che ogni nuova piccola lista è praticamente destinata a non superarla mai quella soglia, e non saprà mai se il risultato sarebbe stato diverso se l’elettore non fosse stato messo di fronte a questo vero e proprio ricatto, che rende il voto ben poco libero.
Se proprio si vogliono tenere per buone le ragioni che stanno dietro le soglie di sbarramento, bisognerebbe mettere a punto un sistema elettorale che tenga insieme entrambe le esigenze: perché per esempio non pensare di includere una “seconda scelta” nel voto? Un sistema, per quel che mi risulta, già sperimentato in riferimento ai singoli candidati in alcuni paesi anglosassoni (noto come voto singolo trasferibile) e che potrebbe anche applicarsi alle liste: l’elettore vota la lista che preferisce e poi indica una seconda scelta; se nel conteggio generale la sua “prima scelta” supera la soglia di sbarramento bene, altrimenti il suo voto si “sposta” sulla seconda lista scelta. Non mi nascondo naturalmente le difficoltà tecniche di un simile sistema, ma i princìpi che serve mi paiono ben più meritevoli di protezione rispetto alla complessità pragmatica che pone.
Sarebbe un modo per dare alle piccole liste la possibilità di giocare lealmente e non a carte truccate e ai cittadini di esprimere il proprio voto “libero ed uguale” serenamente, nella consapevolezza che in un modo o nell’altro daranno comunque il loro proporzionale contributo al risultato finale.
Furono Berlusconi e Veltroni a inserire lo sbarramento del 4% alle europee nel 2009 ….soglia di sbarramento senza senso visto che si vota per il Parlamento europeo e non per quello italiano dove invece mi pare davvero necessaria ma fissata al 5%.
Perché un parlamento formato da partiti che hanno meno dell’1% non aiuta la democrazia ma il caos come l’assenza di un meccanismo maggioritario che consenta alla coalizione vincente di governare senza dovere ricorrere ad alleanze post-voto e innaturali , governi Letta Renzi Gentiloni e Conte docet
Hai pienamente ragione, condivido tutto. Inoltre alle Europee non esiste un sistema unico, ogni Paese decide il proprio e quindi ci troviamo ad eleggere con sistemi direi del tutto discrezionali. In Germania non esiste lo sbarramento, in Italia sì, al 4%, quindi gli elettori italiani sono penalizzati rispetto a quelli tedeschi. Inoltre in Germania una nuova lista può presentarsi se ha almeno 4000 firme a sostegno, in Italia sono 150.000 e devono essere ripartite per ognuna delle 5 circoscrizioni in numero almeno eguale, vale a dire almeno 30.000 per ognuna di queste. Già questo è un ostacolo quasi insormontabile per ogni nuova lista. Ecco, direi che il tutto è profondamente antidemocratico e non permette una vera partecipazione dei cittadini al voto europeo.
Sono affascinato dalla possibilità di esprimere una seconda scelta sulla scheda elettorale. Mi sembra un sogno, però, difficile ad avverarsi.
L’unico sistema che non falsa la rappresentanza e non risponde all’ideologia della governabilità è il sistema proporzionale senza alcuna soglia di sbarramento volta a favorire la perversa logica del voto utile . Altre soluzioni lasciamole fuori da ogni discussione seria.
L’Italia è abitata da 60milioni e 500 mila abitanti e se dessimo retta ai nostri desideri saremmo disposti a votare 60milioni e 500mila partiti e ovviamente sarebbe una pazzia.Quindi affinché il voto sia utile per governare occorre trovare gli strumenti utili per votare.Non possiamo permettere che ci sia una dispersione di voti creando partiti tanto piccoli da rappresentare un nucleo famigliare.Perciò occorre creare liste che rappresentino interessi più consistenti ecco perché bisogna porre un’asticella di liceità d’intenti.La illeicità consiste invece nel creare liste imparentate con diversi programmi prima della costituzione del governo
Pur andando contro ai miei interessi, cioè che vincano i 5☆, trovo interessante e razionale questa proposta.
Anche il pensiero di Gentili sull’illiceità degli imparentamenti di liste con programmi diversi, generatori di ammucchiate oscene, mi trova d’accordo.
Brava Cinzia
LGN
L’opzione inglese mi sembra molto condivisibile,è assurdo che ogni voto non abbia una finalizzazione e in ogni caso venga perso.
Sono d’accordo con la “seconda opzione” sulla scheda! Ovviamente, per evitare i rischi delineati da Gentili, una severa selezione delle liste che si candidano alle elezioni è necessaria, per evitare il proliferare di partitini senza senso e senza veri programmi di governo.
Mi scusi signora Sciuto, ma non sono d’ accordo. Intanto, ai sensi dell’ art. 48 della Costituzione, il voto resta uguale, libero e segreto, qualunque sia la tipologia della legge elettorale, proporzionale, maggioritaria o con soglie di sbarramento. In secondo luogo, diversamente da quello che pensano le anime belle della sinistra, la scelta elettorale non è quasi mai per il meglio, ma per il meno peggio. Ricordiamoci del montenelliano: votiamo DC turandoci il naso. Invece le anime belle della sinistra vogliono votare solo per la formazione ideale che hanno in testa: quindi respingere tutte le possibilità di collegamenti con altre formazioni e fare tutto il possibile per far vincere la destra. Certamente è condivisibile l’ idea di poter votare per una seconda lista, ma visto che non c’ è la legge ad hoc, dovrebbe supplire la buona volontà nel creare collegamenti con altre liste. Non si può avere la puzza sotto il naso, con il sovranismo strisciante, che porterebbe alla distruzione dell’ Europa, all’ irrilevanza degli stati nazionali a fronte dei giganti del WEb, della finanza internazionale, della Cina, degli Stati Uniti, eccetera, e ci porterebbe addirittura sotto l’ influenza di Putin. Faccio l’ esempio concreto di + Europa, oltretutto neppure lista di sinistra, per la quale ho votato alle ultime politiche. Non ha raggiunto il quorum, ma il voto non è stato sprecato perché la lista era collegata al PD. Ora la Bonino corre da sola assieme a Pizzarotti, persone per le quali ho il massimo rispetto, e ha dichiarato che non si è collegata al PD, perchè non vogliono entrare nel PSE, essendo + Europa liberaldemocratica. Anch’ io sono liberaldemocratico, anzi sono un liberale alla Einaudi, ma non condivido questo modo di ragionare in una situazione di emeregenza, nella quale siamo a un bivio.
Condivido pienamente la proposta della seconda scelta , proposta veramente democratica che credo possa essere avanzata con una raccolta di firme fatta a CHANGE.ORG e penso che abbia un’alta probabilità di essere sostenuta e poi approvata dal Parlamento. Detto questo credo altresì giusto che a livello europeo si abbia una normativa comune per tutti i paesi.
Io sono stato sempre uno che ha perso, perchè ho sempre votato secondo la mia idea e la mia coscienza di sinistra ottenendo anche il lusinghiero risultato del 2%. Anche questa volta sarà lo stesso e mi dispiace di non poter avere la possibilità della seconda scelta. Il mio voto non andrebbe perduto e diventerebbe una sorta di “voto utile” (tanto amato da molti, mia moglie compresa). E perchè mai non potrebbe darsi che possa anche raggiungere il 4% ? Se le possibilità devono essere uguali per tutti, anche io vorrei la mia. Non voglio votare subito per chi non desidero solo perchè noi siamo pochi. E poi ricordate? ” SI PUO’ PERDERE, MA CHI NON LOTTA HA GIA’ PERSO!”. Ciao, Luigi.
Brava. E’ una bella idea. Condivido la proposta.
Credo che in paesi come l’Italia,dopo esperienze ventennali in cui non si riuscivano a fare i governi,per lo spezzettamento in cui erano divisi i partiti(ricordate gli anni 60,in cui la DC per poter fare un governo doveva allearsi con partiti minori tipo : PSI-PSD-PRI-PLI.tutti partiti che escludendo il partito Socialista raggiungevano a malapena il 3 o 4%,bastava che uno di questi partiti togliesse la fiducia per far cadere il governo,ricordate come venivano chiamati i governi di allora,i governi balneari,perche la maggior parte durava meno di un anno).Il sistema degli sbarramenti anche se possono sembrare poco democratici,possono servire per far confluire i voti,in partiti di maggioranza più vicini ai propri ideali,io personalmente dividerei i partiti in tre gruppi in cui far confluire le minoranze secondo il loro orientamento politico: Partito di Sinistra,Partitto di centro,e Partito di Destra,sicuramente poi nel loro interno potranno configurarsi delle correnti per il fatto che molti partitini per il fatto dello sbarramento sono confluiti in partiti maggiori,potrbbero crearsi divergenze,però non esiste la democrazia assoluta e perfetta.
Ottima osservazione, per evitare una democrazia aberrata e totalitaria come la odierna. Berlusconi ostentava che “la maggioranza ha deciso”, ma la maggioranza puo essere manipolabile molto facilmente, inducendola all’ ignoranza per farla votare contro i suoi stessi interessi. Io mi chiedo: se per guidare una macchina serve una patente, o conoscenze dimostrabili, per guidare un paese no? Ci vogliono solo opinioni credenze e superstizioni dei votanti? Perche allora tutti democraticamente potrebbero votare contro la democrazia stessa, come sta avvenendo, come e avvenuto.ik passato con i vari fascismi e come probabilmente avverra. Non vedo molto futuro visto come la storia si sta ripetendo. Viel Glück!
Anche io sono totalmente contrario alle sogli di sbarramento e pure ai premi di maggioranza. Sono innanzitutto per la loro abolizione; non conoscevo la soluzione inglese ma la trovo interessante e accettabile.
Sarei assolutamente d’accordo col sistema del doppio voto, sarebbe indubbiamente molto più democratico e consentirebbe di porre degli sbarramenti. Alcuni anni fa Le Scienze pubblicò un articolo proprio su questo tema (tradotto da Scientific American) per dimostrare quanto fosse irrazionale e antidemocratico un sistema in cui i voti dispersi vanno a favore dei partiti maggiori, anche se del tutto distanti dalle intenzioni di chi aveva votato, e proponendo proprio un sistema a doppio voto. Il problema però è che le leggi elettorali le fanno i partiti maggiori (oltretutto a maggioranza semplice), per cui tendono a fare in modo che i partiti minori vengano esclusi, in sostanza per accaparrarsene i voti.
Sono venuto alla presentazione del tuo libro da parte del mio amico Karim Hannachi a Mazara del Vallo. Ho trovato interessante il tuo commento sulle elezioni. Ci sarebbe anche un’altra alternativa, consapevoli che è prioritario fermare Salvini. Per fare questo occorre trovare una piattaforma unitaria. Basta il narcisismo autodistruttivo dei leaderini della galassia a sinistra del PD, che non sono in grado di unirsi neanche per opportunismo, cioè per raggiungere il quorum e poi ciascuno può portare avanti le proprie proposte e mettere in luce le proprie differenze. E, invece, abbiamo solamente sprecato oltre due milioni di voti. Da oggi mi farò promotore, insieme ad altri colleghi universitari di un’iniziativa che tenda a una riconduzione unitaria della sinistra italiana su obiettivi concreti che rispondano soprattutto ai bisogni degli ultimi.
La soglia di sbarramento e’ oscena e contaria ad ogni principio di democrazia; il doppio voto e’ un cerotto ma qui ci vogliono anche gli antibiotici.
…contraria…