Miscellanea

L’inaccettabile diktat delle puntate “riparatrici”


Questa storia delle trasmissioni riparatrici sta diventando davvero grottesca e sarebbe il caso di commentarla con una bella pernacchia, se non fosse che chi le pretende spesso riesce ad ottenerle, guadagnandosi un insperato podio da cui impartire le proprie lezioni.

È stato il caso di Roberto Maroni, la cui scandalosa presenza a Vieni via con me lo scorso lunedì è la testimonianza concreta dell’arroganza del potere, da un lato, e della debolezza degli intellettuali, dall’altro. Non c’entra nulla qui il diritto di rettifica: Saviano non aveva detto nulla di falso, che andasse rettificato. Se fosse accaduto, sarebbe bastato che lui stesso alla puntata successiva ammettesse l’errore, correggendo i dati errati. Ma nulla di tutto questo.

Il peccato di Saviano è stata la lesa maestà, a cui si è dovuto riparare consentendo alla ‘maestà’ in questione, al potente di turno, di ‘correggere’ il tiro. Maroni, però, è stato invitato «ad aderire al format della trasmissione», dice Fazio, ossia a leggere un elenco. Ma quindi questa trasmissione cos’è? Un luogo dove chiunque può andare, basta che legga un elenco a piacere? Evidentemente no, ma nel caso di Maroni è stato proprio così: elenco a tema libero. E quindi: «il ministro dell’interno Maroni legge l’elenco delle iniziative per contrastare le mafie». E giù il catalogo dei «grandi successi».

Ora, avendo accettato il diktat del potere invitando Maroni (che tra l’altro è un esponente di un partito politico, per cui ci si potrebbe appellare alla par condicio, perché a questo punto hanno parlato a Vieni via con me tre politici, uno di sinistra e due di destra: visto che il giochino delle puntate riparatrici inizia a fare brutti scherzi?), con quali argomenti Fazio e Saviano si rifiutano di ospitare gli esponenti delle associazioni pro-life che hanno chiesto a gran voce il ‘contraddittorio’ dopo la presenza di Beppino Englaro e Mina Welby?

Ovvio che di argomenti reali e razionali ce n’è a bizzeffe: primo tra tutti l’evidente (a chi vuol vedere) asimmetria tra le posizioni esposte da Englaro/Welby e quelle dei sedicenti difensori della vita, posizioni che non possono essere messe in contraddittorio per il semplice fatto che in contraddizione non sono affatto (su questo, però, abbiamo già scritto). Ma è chiaro che, se tu ‘cedi’ al potere, e dai l’idea di essere un calderone in cui ciascuno va a dire la sua (basta aderire al format), è difficile arginare la massa di questuanti con elenco in mano.

Il punto è semplice: uno fa una trasmissione, sceglie il format che vuole, invita chi vuole, comunica il messaggio che vuole assumendosi integralmente la responsabilità di quello che dice e degli ospiti che invita. La gente giudica la trasmissione guardandola oppure no. Chi non è d’accordo con qualcosa aprirà un dibattito con tutti gli strumenti a disposizione e su tutti i media disponibili, ma pretendere di sostituirsi agli autori indicando persone da invitare e temi da trattare è da illiberali. E accettare questi diktat è da deboli.

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Chi sono

Sono caporedattrice di "MicroMega". Ho studiato filosofia e ho scritto "Non c'è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo" (Feltrinelli, 2018); "La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica" (Mimesis edizioni, 2015). Mi occupo principalmente di diritti civili, laicità e femminismo. Vivo a Francoforte sul Meno. Per contattarmi potete scrivere a cinziasciuto@animabella.it

Ich bin Journalistin und Autorin. Ich habe in Rom und Berlin Philosophie studiert und an der Sapienza Universität in Rom promoviert. Ich bin leitende Redakteurin bei der italienischen Zeitschrift für Philosophie und Politik „MicroMega“ und schreibe auch für einige deutschen Medien, u. a. "Die Tageszeitung" und "Faustkultur". Auf meinem Blog „animabella.it“ schreibe ich zu Säkularismus, Frauenrechten, Multikulturalismus und Fragen der Bioethik. Ich habe zwei Bücher geschrieben: "Die Fallen des Multikulturalismus. Laizität und Menschenrechte in einer vielfältigen Gesellschaft" (Rotpunktverlag, 2020; Originalausgabe auf Italienisch Feltrinelli 2018) und „La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica“ (Mimesis Edizioni, Milano 2015). Ich lebe mit meiner Familie in Frankfurt am Main.

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