Politica

Celentano anticostituzionale

In cinquanta minuti di show, di fronte a 14 milioni di telespettatori (e di cittadini), Celentano è riuscito nell’impresa di calpestare (immaginiamo a sua insaputa) due fondamentali princìpi costituzionali: quello della libertà di stampa – che la Costituzione vuole libera da «autorizzazioni o censure» – e quello dello Stato di diritto, in cui sovrano è sì il popolo, il quale però esercita la sua sovranità proprio «nelle forme e nei limiti della Costituzione». Più precisamente, dunque, «sovrana», ciò «che è superiore a tutti», è proprio la Costituzione, alla quale persino il popolo deve sottostare.

Della prima questione, sollevata da Celentano chiedendo addirittura la chiusura di due storiche testate cattoliche italiane, Avvenire e Famiglia Cristiana, molto si è scritto e detto, probabilmente perché dietro ai due giornali c’è un potere reale capace di mobilitare opinione pubblica e opinion leader di giornali e tv.

La Corte costituzionale, al contrario del Vaticano, non dispone di una tale potenza di fuoco e, quando viene così rudemente attaccata, rimanendo correttamente nell’ambito delle proprie funzioni costituzionali, non ha armi per difendersi. A farlo però dovrebbero essere tutti i cittadini che hanno davvero a cuore i princìpi della nostra Costituzione e dello Stato di diritto. Affermare di fronte a 14 milioni di cittadini-telespettatori che la Corte ha «buttato nel cestino» un milione e 200 mila firme significa prima di tutto non conoscere come funziona l’istituto del referendum e, cosa ben più grave, non rendersi conto del gravissimo danno che si crea nell’opinione pubblica, inducendola a pensare che la Corte abbia violato la sovranità del popolo.

La Costituzione stabilisce che a chiedere un referendum abrogativo debbano essere minimo 500 mila elettori: questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente a indire il referendum, che deve passare prima il vaglio della Cassazione e poi quello della Corte costituzionale che – garante della Carta fondamentale della nostra democrazia – deve assicurare che il referendum sia ammissibile sotto il profilo costituzionale. Che i promotori del referendum abbiano raccolto più del doppio delle firme necessarie è (per fortuna) del tutto irrilevante ai fini della valutazione della Corte: non si può pensare di cancellare le garanzie costituzionali con la forza dei numeri.

Abbiamo già rilevato come l’ammissibilità del referendum elettorale fosse molto incerta, cosa di cui gli stessi promotori erano pienamente consapevoli. Anzi: proprio perché i promotori sapevano che era molto improbabile che la Corte ammettesse il referendum, hanno raccolto molte più firme del necessario in modo da avere una forza «politica» in grado di convincere i partiti della necessità della riforma.

L’ignoranza in sé non è una colpa, quando però la si brandisce come un’arma da uno schermo di fronte a milioni di telespettatori bisogna avere l’umiltà di riconoscerla, e l’onestà di tacere.

6 Commenti

  • E dov'è la novità? Io ho cambiato canale. Per me va bene giusto per cantare "24.000 baci"…per il resto se tace fa miglior figura…ma la colpa è di chi gli dà visibilità, dietro e davanti allo schermo… anche stavolta è servito allo scopo: audience e pubblicità. Si sparli, purchè si parli!

  • tra le varie sovranita' sancite dall'articolo 1 della costituzione ci dovrebbe essere quella monetaria…una cosetta da niente..celentano e' stato fin troppo bravo…sono daccordo con lei invece sulla chiusura delle testate….uno e' sempre libero di non comprare un certo giornale….andrebbero pero' tolti i finanziamenti…il vero problema pero' e' che la sovranita' deve tornare ad essere del popolo…adesso non e' cosi'''

  • Fu Giorgio Bocca a definirlo un ignorante di talento, non ho motivo di dissentire dal grande vecchio. A questo imperio dell'ignoranza ha contribuito l'atmosfera respirata fino a poco tempo fa dove si è fatto scempio del principio di separazione tra governo delle leggi e governo degli uomini e il "popolo sovrano" è stato investito di poteri che non ha quando si muove fuori dal solco della legge e soprattutto è fatta muovere fuori da quel solco. Cara Cinzia tu sollevi il concetto delle condizioni necessarie e sufficienti, quanta strada si dovrà fare per ritornare a capire questo linguaggio?

  • hai ragione, hai perfettamente centrato una questione fondamentale di questa polemica dalle derive talvolta deliranti.

    Solo per ampliare il raggio di analisi della vicenda e cogliere al volo spunti di riflessione, ti segnalo un commento di Francesco Linguiti apparso su http://www.tzetze.it che ritengo molto interessante.

  • gentile C. sciuto per me la IGNORANZA resta ed è pura pornografia anche oltre la detta "farfallina di belen" che, furbizia stupida da parte, offende non le Donne, non gli Uomini ma le PERSONE… cn stima
    r.m.
    ps: san remo non lo vedevo da ragazzo figuriamoci ora da uomo maturo, ma ho seguito le polemiche (in)diretta sulla REPUBBLICA..!

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Chi sono

Sono caporedattrice di "MicroMega". Ho studiato filosofia e ho scritto "Non c'è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo" (Feltrinelli, 2018); "La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica" (Mimesis edizioni, 2015). Mi occupo principalmente di diritti civili, laicità e femminismo. Vivo a Francoforte sul Meno. Per contattarmi potete scrivere a cinziasciuto@animabella.it

Ich bin Journalistin und Autorin. Ich habe in Rom und Berlin Philosophie studiert und an der Sapienza Universität in Rom promoviert. Ich bin leitende Redakteurin bei der italienischen Zeitschrift für Philosophie und Politik „MicroMega“ und schreibe auch für einige deutschen Medien, u. a. "Die Tageszeitung" und "Faustkultur". Auf meinem Blog „animabella.it“ schreibe ich zu Säkularismus, Frauenrechten, Multikulturalismus und Fragen der Bioethik. Ich habe zwei Bücher geschrieben: "Die Fallen des Multikulturalismus. Laizität und Menschenrechte in einer vielfältigen Gesellschaft" (Rotpunktverlag, 2020; Originalausgabe auf Italienisch Feltrinelli 2018) und „La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica“ (Mimesis Edizioni, Milano 2015). Ich lebe mit meiner Familie in Frankfurt am Main.

Sie können mich unter dieser E-Mail erreichen: cinziasciuto@animabella.it