Nelle pieghe della agghiacciante vicenda del bambino portato via con la forza dal padre e da alcuni agenti di polizia di fronte agli occhi attoniti dei suoi compagni, fa capolino una parola, anzi una sigla, che sembra dare al tutto una spruzzata di scientificità. Si tratta della Pas, la Parental Alienation Syndrom, “Sindrome di alienazione parentale”. Peccato che di scientifico tale “sindrome” abbia ben poco, tanto che non è contemplata neanche dal DSM – il manuale di disturbi mentali di riferimento in tutto il mondo – e che varie associazioni psichiatriche l’hanno bocciata sul piano diagnostico.
Si tratta di una “malattia” descritta la prima volta nel 1985 dallo psichiatra statunitense Richard A. Gardner (un ambiguo personaggio, che ha anche espresso posizioni apologetiche sulla pedofilia) che si verifica – in sintesi – quando nelle cause di separazione un figlio rifiuta di vedere un genitore (detto per questo alienato) e lo accusa di abusi e violenze perché sarebbe manipolato dall’altro genitore (alienante). Insomma, quello che in linguaggio comune chiameremmo un “lavaggio del cervello” per convincere un bambino che l’altro genitore sia “cattivo”.
Secondo la dott.sa Maria Serenella Pignotti, pediatra dell’ospedale Meyer di Firenze e medico legale, che ha investito della questione anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, si tratta di una “malattia praticamente sconosciuta in medicina, assente dai nostri libri di testo, praticamente inesistente sul motore di ricerca PubMed, una sindrome mai confermata, né dimostrata. In 27 anni dalla sua ‘descrizione’ nessuno, tanto meno il suo ideatore, è riuscito a portare dati a suo supporto, né nessuno studio prospettico è stato mai realizzato. Essa è sostanzialmente una ipotesi, antitesi della medicina delle evidenze”.
Nonostante ciò, è una “diagnosi” che ormai dilaga nei tribunali, nell’ambito delle cause di separazione. Ora, se è ovvio che esistono reali casi di manipolazione e di vera e propria diffamazione di un genitore nei confronti dell’altro (e in quanto tali perseguibili in sede giudiziaria), esistono purtroppo anche molti casi di abusi, maltrattamenti e violenze reali e la denuncia di essi deve essere valutata sul piano della verità/falsità dei fatti e non sulla base di una presunta manipolazione. Se il solo denunciare abusi può essere considerato un “sintomo” di una malattia, è chiaro che in molti casi di abusi reali, un genitore inizierà a temere di denunciare l’altro per paura di essere additati come “affetti da Pas”, entrando in un perverso circolo vizioso. Tanto più che la “terapia” prevista dallo stesso Gardner per questa presunta malattia è proprio l’affidamento al genitore “alienato”.
Cosa ancora più grave, questa sindrome è inserita in due disegni di legge (uno in discussione alla Camera e uno al Senato) sul tema dell’affido condiviso. Si rischia pertanto che una pseudo malattia non unanimemente riconosciuta dalla comunità medico-scientifica, che ha già invaso i nostri tribunali, finisca addirittura nero su bianco in una legge.
ormai di bambini contesi se ne parla quasi tutti i giorni, e, purtroppo,si sono verificati casi ancora più gravi, colpevolizzare i polizziotti secondo mè è stato l'errore più grosso che si sia potuto fare:"loro hanno eseguito un ordine" Non entro nel merito della diagnosi scientifica, perchè non ne ho nessuna competenza. Ma dal punto di vista umano dico solo che devono essere cambiati i metodi, e accorciare i tempi "burocrati" affinchè ogni genitore, e le forze dell'ordine non debbano arrivare ad agire con questi metodi e in quel contesto quale la scuola, che và onorata e rispettata, per una crescita sociale sempre migliore.
Quando si parla di famiglie e genitori non si può generalizzare. Vorrei precisare alcune cose:
La PAS esiste nel DSM ma è stata declassata a disturbo relazionale mentre fino allo scorso anno figurava tra i disturbi di personalità.
Per quanto riguarda l'alienazione dell'altro genitore questa non avviene in presenza di maltrattamenti e abusi conclamati ma di presunti comportamenti errati dell'altro genitore: spesso i figli vengono messi contro il genitore non convivente ( e non è sempre il padre) per ritorsione su materie contese ( vedi compartecipazione alle spese, scelta della scuola e degli sport, giorni di visita ecc.)
Cerchiamo di non schierarci per prartito preso in una direzione o nell'altra perchè esiste il caso del genitore maltrattante ma esiste anche la difficoltà ad accettare di dover condividere le scelte genitoriali con una persona con cui non si va più d'accordo. I genitori, ove possibile, sono due e servono ambedue alla crescita dei figli, anche con le loro fragilità e con gli errori che possono commettere.
Italia, terra di anonimi e di ignoranti.
In nessuna pagina del DSM esiste l'espressione "Disturbi relazionali" per il semplice motivo che per Disturbo si intende modernamente in psichiatria ciò che in passato si chiamava malattia mentale; e le malattie, oggi disturbi, colpiscono le persone non le relazioni.
Esiste il capitolo dei Problemi relazionali, che non sono malattie ma condizioni che possono essere di interesse clinico qualora provochino sofferenza in chi li presenta. Ma da qui a strappare il bambino a un genitore per darlo all'altro ci sono di mezzo tutti gli oceani del mondo. Per ulteriori informazioni: http://www.alienazionegenitoriale.org/docu/20121017.pdf
Mazzeo, lo si riconosce subito per le maniere squisite e signorili con cui introduce tutti i suoi interventi.
Il dottor Darrel Regier nel comunicare che la PAS non sarà inclusa come disturbo nel DSM ha dichiarato che la decisione era legata al fatto che non si tratta di un disturbo individuale ma di un problema relazionale.
E infatti la proposta che è stata presentata aveva due ipotesi alternative, la prima era di includere l'alienazione parentale come "disorder" (disturbo individuale), mentre la seconda proponeva di includere il problema relazionale da alienazione parentale, indicando la sezione adatta del DSM (Chapter XXI, Problems related to negative life events in childhood).
Il caso del bambino di Padova ha portato alla ribalta la discussione sulla Sindrome di alienazione genitoriale (Parental Alienation Syndrome, in sigla PAS). Alcuni quotidiani nazionali hanno pubblicato interventi di esperti che hanno ribadito che la PAS non c’è nel Diagnostic and Statistical Manual (DSM) dell’American Psychiatric Association. Ma è veramente così? Dispiace dirlo, ma chi ha parlato di questa questione si era dimenticato di consultare l’attuale Manuale Diagnostico, quello uscito nel 1994 con la sigla DSM-IV. Chi lo consulta scopre che in effetti la sindrome di alienazione genitoriale c’è già e si trova nel capitolo dedicato ai problemi relazionali.
Ecco spiegata la dichiarazione sul fatto che non verrò inclusa nel prossimo DSM come disturbo individuale, significa che in pratica conserverà il posto che già ha come problema relazionale.
http://www.alienazione.genitoriale.com/sorpresa-la-pas-nel-dsm-ce-gia-come-problema-relazionale/
Neanche l'articolo mi sembra tanto scientifico a dire il vero. Questo perché a tutti è permesso aprire un blog. Anche se non dovesse esistere la Pas, esiste la sofferenza che attraverso di essa vuole essere rappresentata.