Laicità NON C'È FEDE CHE TENGA

Intervista Radio Sbs (Australia)

Qui potete ascoltare una mia intervista alla radio australiana Sbs, realizzata da Sonia Buglioni e andata in onda il 17 ottobre 2018

 

Qui di seguito un articolo della stessa Sonia Buglioni, in italiano e, a seguire, in inglese:

Il multiculturalismo? La via peggiore all’integrazione

Non è un caso che a un mese dalla pubblicazione, “Non c’è fede che tenga – Manifesto contro il multiculturalismo” il libro, pubblicato da Feltrinelli, sia già̀ alla prima ristampa.

Il libro infatti apre un dibattito, atteso da tempo, su come gestire la disomogeneità nelle nostre società, tema rimasto per troppo ancorato alle visioni limitate della “destra” e della “sinistra”, rispettivamente basate sul concetto di una chiusura identitaria e l’accettazione acritica delle diverse culture.

Il primo approccio, quello identitario, si basa sulla protezione della propria cultura e dei simboli che la caratterizzano (per esempio, il crocifisso in classe se ci si trova in Italia) ed il rifiuto del “diverso”, vissuto come una minaccia per i propri valori.

Al contrario, l’approccio multiculturalista, adottato dai governi di sinistra, si basa sull’accettazione acritica delle diverse culture che devono essere tutelate “a priori”, senza entrare nel merito dei valori e dei principi che rappresentano. Secondo Cinzia Sciuto, questa visione è in parte frutto del senso di colpa da ex colonialisti bianchi che per secoli hanno dominato altri popoli, imponendo la loro cultura ed i loro valori, e che ora sentono il dovere di dare loro rispetto e astenersi da qualsiasi interferenza. Questo atteggiamento di “non interferenza” è particolarmente ingiusto nei confronti delle donne che vengono lasciate a se stesse all’interno di certe culture marcatamente patriarcali che violano i loro diritti.

Se si considera l’avanzata dei governi populisti di destra che si è verificata nella maggior parte dei paesi occidentali e non solo, appare chiaro che la visione multiculturalista non ha fatto altro che spingere la gente ad abbracciare l’approccio delle destre.

LA TERZA VIA

Si basa sulla laicità, definita dall’autrice cardine della convivenza, che si deve porre come una condizione prepolitica per una convivenza democratica che rispetti i diritti umani. Infatti, con la loro concezione di multiculturalismo, le sinistre non sono riuscite a salvaguardare il principio fondamentale della difesa dei diritti delle persone, che deve prevalere anche nelle società disomogenee.

È l’individuo ad essere portatore di identità e appartenenze, non è l’appartenenza a definire l’individuo.

Questo approccio mette al centro l’individuo, in particolare l’identità individuale e non l’appartenenza culturale. Nel reclamare riconoscimento e rispetto delle diverse componenti etniche, religiose e culturali, infatti si finisce per perdere di vista che il soggetto titolare dei diritti è l’individuo e non i gruppi. Inoltre, sottolinea l’autrice, attenzione a non confondere l’individuo con l’individualismo, laicità significa considerare l’universale presente in ogni essere umano. Uno stato laico si fa carico di garantire a ciascun cittadino diritti fondamentali, anche contro le comunità di appartenenza. L’identità, infatti, ha senso se intesa come qualcosa che ciascuno di noi costruisce a seconda delle esperienze e le situazioni, non come identità collettiva che attribuisce il potere decisionale a qualcuno sopra di noi.

I DIRITTI DELLE DONNE

I diritti delle donne sono stati in gran parte ignorati o quantomeno messi in secondo piano dall’approccio multiculturalista, dalla concezione di uno stato cioè, che tutela le diverse componenti etniche e religiose più che i diritti dei singoli individui, e delle donne in particolare.

I femminismi non possono essere che laici, in quanto  rifiutano il principio di autorità cui sottomettere i diritti delle donne. Cinzia Sciuto  invoca un sistema legale unico per garantire la protezione dei diritti umani e quello delle donne in particolare. Vietare la poligamia, ad esempio, come tanti altri diritti faticosamente conquistati dalle donne, è doveroso perché tali diritti sono il frutto di anni di lotte e di rivendicazioni, che non possono essere sottomessi ad alcuna autorità religiosa o di altra natura.

Il compito di uno stato laico è fornire a tutti i cittadini, provenienti da tutte le culture, gli strumenti educativi, culturali e legali per metterli in condizione di compiere scelte veramente libere.

Secondo Cinzia Sciuto, teoricamente, ognuno di noi è libero di scegliere, ma per compiere una vera scelta, l’individuo deve essere messo in condizioni di poterlo fare. Nel caso della libertà delle donne di scegliere di indossare il velo, o il burqa, ad esempio, libertà tanto spesso invocata dai fautori del multiculturalismo, Sciuto si chiede su cosa sia fondata questa libertà. Se è fondata sulla paura, sulla vergogna, su un’educazione improntata alla sottomissione, allora non è vera libertà. La libertà di scelta non si basa su un’imposizione, e dunque sull’appartenenza ad una fede che non offre alternative. Uno stato laico deve offrire gli strumenti di emancipazione a tutti i cittadini, strumenti che comprendono, ad esempio, una scuola pubblica, laica, accessibile a tutti e di alta qualità. Se, una volta in possesso di tutti gli strumenti, una donna decide comunque di indossare il velo o il burqa, allora la sua scelta va rispettata. Ma, sottolinea l’autrice, in quel caso sarà la stessa donna a non imporli a sua figlia minorenne, lasciandola libera di decidere se fare altrettanto una volta diventata adulta.

 

***

 

“Cultures are not static but in perpetual evolution”

The book opens a debate, long overdue, on how to manage the lack of homogeneity in our societies, a theme left for too long to the limited views of the “right” and “left”, respectively based on the concept of identity closure and uncritical acceptance.

The first approach, the “identity approach”, is based on the protection of one’s own culture and the symbols that characterize it (for example, the crucifix in the classroom if you are in Italy) and the rejection of the “different”, experienced as a threat to one’s own values.

On the contrary, the multicultural approach, adopted by most governments of the left, is based on the uncritical acceptance of the different cultures that must be protected “a priori”, without entering into the merits of the values and principles they represent.

According to Cinzia, this vision is partly the result of a guilt complex felt by former white colonialists who for centuries have dominated other peoples, imposing their culture and their values, and who now feel it is their duty to give them respect and refrain from any interference. This “non-interference” attitude is particularly unfair to women belonging to certain markedly patriarchal cultures that violate their rights, who are left to themselves.

If we consider the advance of right-wing populist governments that has occurred in most Western countries and beyond, it is clear that the multicultural vision has only pushed people to embrace the right-wing approach.

THE THIRD WAY

It is based on secularism, defined by the author as the “cornerstone of coexistence, which must be placed as a pre-political condition for a democratic cohabitation in the respects human rights”. In fact, with their conception of multiculturalism, the left has failed to safeguard the fundamental principle of defending people’s rights, which must prevail even in inhomogeneous societies.

It is the individual who is the bearer of identity and belonging, it is not the belonging which defines the individual.

This approach focuses on the individual, particularly the individual identity rather than the cultural belonging. In claiming recognition and respect for the different ethnic, religious and cultural components, in fact, there is the risk that the individual rights are overlooked in favour of the rights of the group.

A secular government is responsible for guaranteeing fundamental rights to every citizen, even against their communities of origin. In fact, identity must be understood as something that each of us constructs according to experiences and situations, not as a collective identity that attributes decision-making power to someone above us.

WOMEN’S RIGHTS

Women’s rights have mostly been ignored by the multicultural approach, which protects the different ethnic and religious components rather than the rights of individuals, and women in particular.

Feminism can only be secular, as it rejects the principle of authority to subjugate women’s rights.

Cinzia Sciuto invokes a single legal system to guarantee the protection of human rights and that of women in particular. For example, prohibiting polygamy, like many other rights won by women, is an obligation, because these rights are the result of years of struggles and demands, which cannot be subservient to any religious or other authority.

The task of a secular state is to provide all citizens, from all cultures, with the educational, cultural and legal tools to enable them to make truly free choices.

Theoretically, each of us is free to choose, but to make a real choice, the individual must be put in a position to do so. In the case of the freedom of women to choose to wear the veil or the burqa, for example, freedom so often invoked by the advocates of multiculturalism, Cinzia wonders what this freedom is based on. If it is based on fear, shame, and on an education marked by submission, then it is not true freedom.

Freedom of choice cannot be based on an imposition, such as belonging to a faith which does not offer alternatives.

A secular state must offer the tools of emancipation to all citizens, instruments that include, for example, a public school, accessible to all. If, once in possession of all the tools, a woman still decides to wear the veil or the burqa, then her choice must be respected. But, the author underlines, in that case, it will be the responsibility of the woman herself not to impose it on her underage daughter, leaving her free to decide whether to do the same once she became an adult.

 

Commenta

Clicca qui per lasciare un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla newsletter di animabella

Subscribe

* indicates required

Seguimi sui social

Chi sono

Sono caporedattrice di "MicroMega". Ho studiato filosofia e ho scritto "Non c'è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo" (Feltrinelli, 2018); "La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica" (Mimesis edizioni, 2015). Mi occupo principalmente di diritti civili, laicità e femminismo. Vivo a Francoforte sul Meno. Per contattarmi potete scrivere a cinziasciuto@animabella.it

Ich bin Journalistin und Autorin. Ich habe in Rom und Berlin Philosophie studiert und an der Sapienza Universität in Rom promoviert. Ich bin leitende Redakteurin bei der italienischen Zeitschrift für Philosophie und Politik „MicroMega“ und schreibe auch für einige deutschen Medien, u. a. "Die Tageszeitung" und "Faustkultur". Auf meinem Blog „animabella.it“ schreibe ich zu Säkularismus, Frauenrechten, Multikulturalismus und Fragen der Bioethik. Ich habe zwei Bücher geschrieben: "Die Fallen des Multikulturalismus. Laizität und Menschenrechte in einer vielfältigen Gesellschaft" (Rotpunktverlag, 2020; Originalausgabe auf Italienisch Feltrinelli 2018) und „La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica“ (Mimesis Edizioni, Milano 2015). Ich lebe mit meiner Familie in Frankfurt am Main.

Sie können mich unter dieser E-Mail erreichen: cinziasciuto@animabella.it