Quella che segue è la traduzione italiana di una segnalazione uscita su Newsmavens
Che la strada da fare per eliminare la violenza sulle donne sia ancora lunga lo dimostra un piccolo ma emblematico episodio accaduto qualche settimana fa in Italia. In una trasmissione televisiva molto seguita è stato realizzato uno “scherzo” a un famoso calciatore, noto per essere un marito molto geloso. Di concerto con la moglie (“Una donna talmente bella che il marito per gelosia l’ha fatta togliere da tutti i social”, si legge sul sito della trasmissione in questione), sono state create delle situazioni per “provocarlo”: operazione perfettamente riuscita. Durante la messa in onda del servizio si vedono tutti i gradi della violenza sulle donne: il controllo del telefonino di lei, la limitazione della sua libertà di movimento, l’imposizione di decisioni, le offese verbali, le umiliazioni, le punizioni, fino a uno schiaffo (leggero, per carità!) e calci ai presunti corteggiatori. Come ciliegina sulla torta di questo squallido quadretto, quando lo scherzo viene svelato, la moglie abbraccia il marito e ride. Come a dire: non è successo niente, amore mio.
Ma quando ci si renderà conto che la violenza fisica sulle donne è solo la punta di una piramide alla cui base ci sono esattamente questi comportamenti?
Fino a quando giustificheremo comportamenti simili con frasi come “ma dai, è solo un po’ troppo geloso!” oppure: “ok, sì, ha esagerato, ma lei lo ha provocato” a nulla serviranno leggi, pene più severe, carcere ecc. Per contrastare la violenza sulle donne non serve più repressione, serve più educazione. Educazione alla parità, al rispetto dell’autonomia dell’altro, alla gestione della frustrazione.
Di fronte a scene del genere – scene tratte dalla vita di una coppia giovane, con due bambini piccoli – viene amaramente da chiedersi: a cosa è servito lottare in tutti questi anni? Dove abbiamo sbagliato?
Cari uomini e, ahimè, care donne che trovate quello scherzo divertente: sappiate che del prossimo femminicidio sarete responsabili anche voi.
DETTAGLI
- Lo scorso 12 febbraio nel corso del popolare programma “Le Iene” è andato in onda su Italia 1 uno “scherzo” al calciatore Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli e numero 10 della nazionale italiana. Lo scherzo consisteva nel fatto che la moglie Jenny Danarone doveva far credere al marito di essere ‘corteggiata’ da un regista che la voleva vedere per un provino di Madame Bovary, dove avrebbe dovuto baciarsi con un attore.
- Le telecamere riprendono per diversi giorni le reazioni di Insigne: lei prova a parlargli del copione, lui non ne vuole sentire e le ordina di non rispondere alle chiamate del regista in questione. Poi le dà una sberla in faccia, dicendole «Non ti voglio sentire», «Non mi rompere il cazzo», oltre a chiamarla «scema» diverse volte. Quando Jenny riceve un mazzo di fiori e vari messaggi vocali da parte del regista, Insigne chiama la governante di casa e le fa buttare i fiori nella spazzatura, prende il cellulare della moglie e risponde personalmente a quell’uomo e dopo l’ennesima telefonata di lui manda la moglie a dormire sul divano. Quando lei tenta di dirgli «ma se io voglio farlo?», lui risponde: «Decido io. Tu non fai niente. Punto». Infine, quanto Insigne scopre che la moglie si è presentata al provino nonostante suo divieto, la raggiunge e dà in escandescenza, dando persino un calcio negli stinchi all’attore del provino. Tutto questo è andato in onda in prima serata su un canale nazionale.
- Questo in un paese in cui, stando ai dati Istat, il 31,5% delle donne fra i 16-70 (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, per non parlare naturalmente di quelle che subiscono quotidianamente violenza psicologica e/o economica, spesso la più difficile da riconoscere persino da parte delle stesse vittime.
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